Celebrando 70 anni di Ortottica: una professione fondamentale per la salute degli occhi
- alessandroplugcom
- 23 set
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Il 21 settembre 1955, con il DPR che ufficializzava la professione, nasceva la figura dell’Ortottista.
Oggi, dopo sette decenni, essa è riconosciuta come una delle 31 professioni sanitarie dello Stato italiano.
Il primo corso universitario in ortottica fu istituito all’Università degli Studi di Milano. Da allora la professione ha visto una crescita costante, evolvendosi insieme ai cambiamenti del sistema universitario pur mantenendo un’identità forte, sia dal punto di vista clinico che scientifico.
Secondo la Commissione nazionale degli Ortottisti della FNO TSRM e PSTRP, l’Ortottista oggi integra competenze solide con nuove tecnologie per rispondere ai bisogni moderni di salute della popolazione. Le attività vanno dalla prevenzione, alla riabilitazione, fino alla diagnostica.
Negli anni l’ambito di intervento si è ampliato:
si prende parte alle valutazioni di base per la certificazione della disabilità;
si collabora nei progetti di vita multidimensionali introdotti dal Decreto Legislativo 62/2024;
si contribuisce alla ricerca oftalmologica, partecipando anche allo sviluppo precoce di diagnosi genetiche e trattamenti innovativi;
si assume un ruolo crescente nelle Case di comunità.
Nei contesti in cui l’Ortottista opera, l’uso di strumenti come il retinografo e l’OCT è diventato parte integrante dei requisiti essenziali, specialmente in attività preventive che oggi sono in molti casi facoltative, ma che, secondo la professione, dovrebbero diventare obbligatorie. Questo non solo per salvaguardare la salute visiva, ma anche per ridurre i costi sanitari e sociali derivanti dalla mancata prevenzione.
Le statistiche recenti mostrano che il tasso di disoccupazione entro un anno dal conseguimento della laurea in Ortottica è basso: solo il 4,9%.
Questo dato colloca la professione tra le più richieste nel settore privato. Nel pubblico, invece, resta la sfida di riconoscere pienamente le competenze, anche a causa della diffusa precarietà dei contratti.
La Commissione nazionale sottolinea anche il tema dell’attrattività dei corsi di laurea: le procedure per l’accesso non sono più adeguate, l’intervallo tra luglio e settembre è troppo breve, e molti studenti abbandonano o si iscrivono in ritardo.
Per migliorare servirebbe, tra le altre cose:
far conoscere meglio il corso già in primavera;
abbassare i costi dell’iscrizione universitaria;
garantire tirocini vicini al luogo di residenza.
In questi settanta anni, l’Ortottista ha saputo preservare la sua specificità professionale ma anche collaborare in modo multidisciplinare, partecipando attivamente a campagne di prevenzione visiva e lavorando con altre figure sanitarie.
Con orgoglio, la Commissione celebra questo anniversario non solo come ricorrenza, ma come spinta per il futuro: garantire competenze all’avanguardia, servizi di qualità nella salute visiva, e fare in modo che la vista diventi davvero un diritto tutelato per tutti.



