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Università di Bari, sospeso il corso di laurea per Tecnici di Radiologia. La FNO TSRM e PSTRP avverte: «A rischio la stabilità del Servizio Sanitario Nazionale».

  • alessandroplugcom
  • 4 ago
  • Tempo di lettura: 2 min
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«In assenza di un piano strutturale per la formazione e il ricambio generazionale dei professionisti sanitari, il Servizio sanitario nazionale rischia non solo un progressivo indebolimento, ma anche, nel medio periodo, di non riuscire a garantire standard adeguati di assistenza e qualità delle cure».


È questo il monito lanciato congiuntamente dal Presidente della FNO TSRM e PSTRP, Diego Catania, e dalla Presidente della Commissione di albo nazionale dei TSRM, Carmela Galdieri, a seguito delle recenti notizie relative alla sospensione del corso di laurea in Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia presso l’Università di Bari.


La carenza di Tecnici sanitari di radiologia medica e, più in generale, di professionisti sanitari rappresenta una grave criticità per il SSN, ormai radicata e consolidata nel sistema. Tuttavia, la scelta di sospendere o accorpare corsi di laurea, o di offrire un numero di posti inferiore rispetto alle reali necessità, non può che aggravare le tensioni già esistenti. Queste decisioni riflettono una programmazione evidentemente non allineata con il reale fabbisogno della popolazione, con il risultato paradossale che, a fronte di importanti investimenti nelle tecnologie ospedaliere, mancano i professionisti in grado di utilizzarle.


Le conseguenze della crisi formativa sono già evidenti. L’assenza di un adeguato ricambio generazionale compromette la qualità dei servizi diagnostici e terapeutici, accentua le disuguaglianze territoriali e spinge i giovani professionisti e aspiranti tali verso regioni più attrattive, favorendo in alcuni casi l’emigrazione all’estero senza prospettive di ritorno – o addirittura l’abbandono del percorso professionale.


«Per questi motivi – proseguono Catania e Galdieri – chiediamo un intervento organico che parta da un monitoraggio nazionale approfondito sulla reale disponibilità di percorsi formativi per i TSRM e per le altre professioni sanitarie afferenti agli Ordini TSRM e PSTRP, individuando le carenze e i margini per interventi tempestivi. In secondo luogo, è necessario riattivare i corsi dove sono stati sospesi o ridotti. Dove l’offerta è insufficiente, va potenziata. Tutto ciò richiede un adeguato coordinamento, per cui proponiamo l’istituzione di una regia tra Università, Regioni, Ministeri competenti e Ordini professionali, a garanzia di una programmazione concreta e coerente con i bisogni del Servizio sanitario nazionale».


La Federazione nazionale, insieme alle Commissioni di albo e agli Ordini professionali, continuerà a monitorare attentamente l’evoluzione del quadro formativo e a proporre soluzioni concrete, sollecitando con forza le istituzioni nazionali e territoriali a un impegno reale e non più rinviabile, per rendere il SSN più attrattivo e qualificato, a tutela della salute dei cittadini.

 
 
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